Perché Covid-19 è peggio dell’influenza, in un grafico
Una domanda ci si poneva spesso all’inizio della pandemia di Covid-19: questa malattia è simile all’influenza? Beh, in effetti, dopo poche settimane in cui lo stiamo provando sulla nostra pelle, riusciamo a dare una rapida risposta inequivocabile: no, non è come l’influenza stagionale. È chiaramente molto peggio.
Questo non per minimizzare l’influenza,che rimane una calamità annuale, tanto che decine di migliaia di persone muoiono di influenza ogni anno nel Mondo. Del resto parlano i numeri: sebbene l’esatto tasso di mortalità non sia ancora chiaro, le prove finora mostrano che la malattia uccide una percentuale di gran lunga maggiore di persone rispetto all’influenza ed è particolarmente aggressiva per le persone di età superiore ai 70 anni. Ha inoltre un potenziale maggiore che rischia di sopraffare il nostro sistema sanitario ed è particolarmente aggressiva con persone che già presentano altre patologie.
Biologicamente, si comporta diversamente dall’influenza. Ci vogliono da uno a 14 giorni per le persone con infezione da Covid-19 per sviluppare sintomi La media è di cinque giorni, mentre per l’influenza di circa due . Ciò potenzialmente dà alle persone più tempo per diffondere la malattia in modo asintomatico, prima di sapere di essere malate. E’questo il motivo per cui molti epidemiologi di fama mondiale affermano che dal 20 al 60 per cento della popolazione mondiale potrebbe contrarre il virus.
L’incisività del corona-virus è fondamentalmente dovuta al fatto che esso, prima di gennaio, non era affatto noto alla scienza. Si ritiene che circa quattro mesi fa il virus sia passato dagli animali agli uomini per la prima volta. Nessun sistema immunitario umano lo conosceva prima di novembre, quindi nessun essere umano aveva un’immunità naturale. Purtroppo, ancora oggi c’è molta incertezza ed effettivamente non si sa come andrà a finire; quello che è certo è che si tratta di una minaccia da prendere estremamente sul serio.
Attualmente, non esiste un vaccino per combatterlo, né terapie approvate per rallentare il corso del suo pedaggio sul corpo umano. Ad oggi, i medici possono curare la sindrome da rilascio di citochine, la risposta immunitaria che potrebbe causare il colpo fatale a coloro che si ammalano di Covid-19.
In tutto il paese, dopo lo scoppio dell’epidemia nel Nord Italia,gli operatori sanitari sono preoccupati per il fatto che le loro strutture sono occupate da un numero di pazienti talmente elevato che si devono razionare le forniture mediche salvavita. Nel passato, alcune stagioni influenzali sono state peggiori di altre, ma le strutture hanno sempre previsto i casi di influenza e si sono preparate per loro.
La minaccia in tutto il mondo è grave, innanzitutto sul piano sanitario,che avrà i suoi risvolti in ogni campo dell’attività umana.