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Direttiva 2022/431: protezione dei lavoratori contro le sostanze tossiche per la riproduzione umana

Direttiva 2022/431: protezione dei lavoratori contro le sostanze tossiche per la riproduzione umana

La Direttiva (UE) 2022/431, adottata il 9 marzo 2022, rappresenta un importante aggiornamento della direttiva 2004/37/CE. Le nuove norme sono contenute nel Dlgs 135/2024, al fine di adeguare l’attuale normativa nazionale alle novità europee.

Questa normativa, entrata in vigore di recente, mira a migliorare la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione ad agenti cancerogeni, mutageni e, per la prima volta, sostanze tossiche per la riproduzione umana, o anche dette “sostanze reprotossiche”.

Questo ampliamento si fonda su dati scientifici recenti che indicano come le sostanze tossiche possano danneggiare la funzione sessuale e la fertilità sia degli uomini che delle donne adulte, oltre ad influire negativamente sullo sviluppo della prole.

Quali sono le novità principali

La DIRETTIVA (UE) 2022/431 apporta diverse modifiche alla direttiva 2004/37/CE. Ecco i punti chiave.

  • Introduzione di nuove definizioni, inclusa quella di “sostanze tossiche per la riproduzione”.
  • Rafforzamento delle misure di prevenzione e protezione, con l’obbligo di sostituire le sostanze pericolose con alternative meno rischiose, ove possibile.
  • Estensione delle attività di formazione, per aumentare la consapevolezza e fornire informazioni adeguate ai lavoratori sui rischi associati.
  • Aggiornamento delle disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti.
  • Aggiornamento dei valori limite di esposizione professionale per alcune sostanze specifiche.

Il Decreto Legislativo 4 settembre 2024 n. 135 introduce importanti modifiche anche al D.lgs 81/2008, stabilendo nuovi limiti di esposizione ad agenti chimici, cancerogeni, mutageni e reprotossici. Le principali modifiche includono:

  • aggiornamenti ai riferimenti, alle definizioni e ai valori limite di esposizione per le “sostanze tossiche per la riproduzione” (sostanze o miscele che soddisfano i criteri di classificazione come tossiche per la riproduzione di categoria 1A o 1B, secondo l’allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008).
  • Nuovi obblighi specifici per i datori di lavoro, inclusi quelli relativi alla formazione e all’informazione.
  • L’aggiornamento del sistema di sorveglianza sanitaria per allinearlo alle nuove disposizioni della direttiva (UE) 2022/431.

Elenco delle sostanze tossiche per la riproduzione

Le sostanze reprotossiche sono composti chimici che possono causare danni alla funzione riproduttiva, inclusi effetti sulla fertilità maschile e femminile, sullo sviluppo embrionale o fetale e sulla salute dei neonati. Queste sostanze possono essere classificate in diverse categorie in base alla gravità degli effetti riscontrati nelle prove di tossicità, secondo il regolamento CLP. L’elenco delle sostanze tossiche per la riproduzione include vari agenti chimici che possono avere effetti gravi e irreversibili sulla salute riproduttiva dei lavoratori.

Classificazione delle sostanze reprotossiche

1. Categoria 1 (1A, 1B). Le sostanze in queste categorie richiedono un’attenzione speciale poiché i dati disponibili indicano un alto livello di rischio per la riproduzione. Le aziende devono implementare misure rigorose per proteggere i lavoratori, inclusa la minimizzazione dell’esposizione e l’uso di DPI adeguati.


1A:
Benzene. Utilizzato in molte industrie come solvente.
Etilbenzene. Comunemente presente nei prodotti petroliferi.
Piombi. Utilizzati in vernici e batterie.

1B:
Cadmio. Utilizzato in batterie, vernici e saldature.
Mercurio. Presente in alcuni prodotti farmaceutici e termometri.
Nichel. Utilizzato in leghe metalliche e vernici.
Ftalati (come DEHP, DBP, BBP).

2. Categoria 2. Anche se i dati non sono definitivi, queste sostanze devono essere gestite con cura per prevenire potenziali rischi. Sono necessarie misure preventive e una sorveglianza sanitaria appropriata per garantire la sicurezza dei lavoratori.

Cloruro di vinile. Utilizzato nella produzione di PVC.
Formaldeide. Utilizzata nella produzione di resine e come conservante.
Toluene. Utilizzato come solvente in vernici e inchiostri.
Alcuni pesticidi (come il DDT).

La direttiva stabilisce valori limite di esposizione professionale per diverse sostanze reprotossiche, come quelle riportate. Inoltre, viene proposto un limite per l’acrilonitrile, considerato cancerogeno, e aggiornato il valore limite del benzene, riducendolo progressivamente fino a 0,2 ppm entro il 5 aprile 2026.

Le aziende devono adeguarsi alle nuove disposizioni della direttiva, implementando misure di sicurezza adeguate a proteggere i lavoratori. Questo include la valutazione dei rischi, l’adozione di misure preventive e la formazione continua del personale. Le aziende devono inoltre monitorare regolarmente l’esposizione dei lavoratori e garantire che i valori limite non vengano superati.

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